
Durante la fase avanzata della malattia, caratterizzata da paralisi progressiva e difficoltà respiratorie,
anche le più semplici manovre terapeutiche diventano complicate.
Al momento della diagnosi della malattia, quando il paziente è ancora in grado di raggiungere un ambulatorio, è importante diagnosticare
(tramite esami obiettivo e radiografici) tutti i focolai patologici e intervenire: i denti irrimediabilmente
compromessi andranno estratti, le lesioni cariose andranno curate tramite otturazioni e se necessario devitalizzandoli, i depositi tartaro sopra
e sotto gengivali dovranno essere rimossi durante sedute di igiene orale e levigature radiocolari;
le protesi incongrue saranno corrette e se ciò non fosse possibile, rifatte; i denti fratturati andranno ricostruiti,
protesizzati o estratti a seconda
dello stato del residuo.
In generale si eseguiranno tutti gli interventi necessari per fare sì che successivamente, durante la fase avanzata della S.L.A., gli interventi
siano il numero più esiguo e il più semplici possibili.
Una volta che il paziente è intrasportabile, considerata l'impossibilità di allestire domiciliarmente uno studio odontoiatrico attrezzato,
gli obiettivi
dell'odontoiatra saranno l'eliminazione delle sintomatologie dolorose, il mantenimento delle funzioni masticatorie,
fonetiche ed estetiche e la prevenzione
da ulteriori patologie.
L'assunzione costante di farmaci e l'uso di asiratori ed altri dispoitivi all'interno del cavo orale portano inevitabilmente a riduzione
della salivazione
e secchezza delle mucose; viene così a mancare la principale protezione dell'organismo contro le principali patologie del cavo orale
(carie, parodontiti, gentiviti).
Si programmeranno quindi sedute di ablazione del tartaro a frequenza ravvicinata e dato le alterate capacità motorie,
si individueranno tecniche di igiene orale domiciliari individualizzate,
la prescrizione di colluttorio a bassa concentrazione di clorexidina e di sostituti salivari potranno essere utili.
E' molto importante che pazienti e famigliari comprendano l'importanza dell'igiene quotidiana del cavo orale, entrambe
le categorie dovranno essere quindi fortemente
motivate.
Nel caso di intervento su focolai patogeni (carie, ascesso, patologie orali acute o croniche) si interverrà secondo i normali criteri
dell'odontoiatria,
avendo però cura di selezionare le manovre più semlici e tenendo in considerazione che le funzioni masticatorie e fonetiche andranno probabilmnete
comunque perse a causa della progressiva paralisi di tutti i muscoli del corpo (testa e collo compresi).
Per esempio, nel caso di una pulpite, potrebbe essere sufficiente strumentare i canali e lasciare delle semplici medicazioni.
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